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Il concerto speciale di Vinicio Capossela per Gianni Mura


"Il nostro moderno aedo che aveva il dono della poesia"

Ventuno brani cantati e letti, quasi tre ore di scaletta, un'atmosfera unica figlia di un affetto intimo e profondo. Nel giorno del compleanno della storica firma di Repubblica, il cantautore ha dedicato uno speciale concerto in cuffia alla sua memoria dal palco del Dig Festival di Modena, rassegna incentrata sul giornalismo documentaristico e investigativo. All'inizio dello spettacolo, la moglie di Gianni Mura, Paola, si è collegata in videochiamata per ringraziare personalmente Capossela e salutare il pubblico presente. "Abitavamo a pochi metri di distanza e - ha raccontato l'artista - anche solo incontrarlo con le borse della spesa ti riportava a un'epica quotidiana". E proprio l'epica, assieme alle atmosfere milanesi condivise dai due, è stata la chiave di volta del concerto. "Mura è stato un giornalista d'inchiesta perché - ha spiegato Capossela - la sua indagine era sull'uomo, la vicenda umana lo interessava". E così, se il Marco Pantani raccontato da Mura diventa "Il povero Cristo" del celebre brano di Capossela, il giornalista milanese ne è invece il suo "Aedo", personaggio di un altro pezzo del cantautore. "Mura era come un cantastorie al seguito delle armate mitologiche che - ha detto al pubblico - ha rivendicato l'antico potere della poesia di nominare gli eroi e le loro umane tragedie" di Andrea Lattanzi



https://dig-awards.org/vinicio-capossela-buon-compleanno-gianni/


https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/il-concerto-speciale-di-vinicio-capossela-per-gianni-mura-il-nostro-moderno-aedo-che-aveva-il-dono-della-poesia/368847/369427?ref=RHPPTP-BS-I270106853-C12-P4-S1.8-T1





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