Due giornate nella folìa ariostesca

Due giornate nella folìa ariostesca

Di qua, di là, di su, di giù!

Due giornate nella folìa ariostesca nel cinquecentesimo anniversario dell’insediamento di Lodovico Ariosto in Garfagnana in qualità di Governatore.

a cura di Vinicio Capossela

7 e 8 agosto – Castelnuovo di Garfagnana

www.montalfonsoestate.it

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https://www.ticketone.it/event/vinicio-capossela-fortezza-di-montalfonso-15268184/

Domenica 7 e lunedì 8 agosto si terranno a Castelnuovo di Garfagnana due giornate dedicate a Ludovico Ariosto nel cinquecentesimo anniversario del suo insediamento a governatore della Garfagnana. Il progetto, intitolato “Di qua, di là, di su, di giù!” è stato ideato da Vinicio Capossela e coinvolgerà scrittori, teatranti e accademici, in spazi diversi di Castelnuovo, in collaborazione con la rassegna “Terre Furiose”.

La sera di lunedì 8 dal palco della Fortezza di Mont’Alfonso, Vinicio Capossela tratteggerà la figura del poeta e diplomatico in uno spettacolo di musica e teatro, in cui il recente brano “Ariosto governatore” andrà ad aggiungersi ad altre “tracce ariostesche”. Nell’ambito della due giorni si alterneranno incontri approfondimenti e spettacoli. La manifestazione si aprirà il 7 agosto alle 18.30, in piazzetta Ariosto, con una lectio del filologo Corrado Bologna su “Ariosto Governatore” – testo teatrale incompiuto di Italo Svevo – con voce recitante di Andrea Nicolini, a cura di Sergio Maifreidi di Teatro Pubblico Ligure. A seguire lo scrittore e sceneggiatore Ermanno Cavazzoni dialogherà con Vinicio Capossela in un incontro dal titolo “L’Ariosto dalla luna ai monti”.

La prima giornata dedicata ad Ariosto in Garfagnana si chiude con il grande Mimmo Cuticchio, maestro del Cunto e dell’Opera dei Pupi, che con la celebre compagnia Figli d’arte Cuticchio porterà in scena lo spettacolo per adulti e bambini “La pazzia di Orlando – Ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla luna”, episodio centrale tanto nell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto quanto nel repertorio dell’Opera dei Pupi.

L’8 agosto alle 19.30 sempre in piazzetta Ariosto, Vinicio Capossela dialogherà con Sonia Trovato, insegnante e ricercatrice nonché autrice della pubblicazione “A chi nel mar per tanta via m’ha scorto – La fortuna di Ariosto nell’Italia contemporanea” in un incontro dal titolo “Ariosto, Svevo e altri incontri”.

Alle 20.30, presso la Fortezza di Mont’Alfonso, la band Staindubatta, nata proprio in Garfagnana, aprirà il concerto spettacolo di Vinicio Capossela e proporrà musica ambient/post rock cantata in dialetto garfagnino, unendo così un sound internazionale alla propria tradizione locale. Alle 21.15 Vinicio Capossela salirà sul palco e ci trasporterà nel mondo di Ariosto accompagnato da una band di straordinari musicisti: Raffaele Tiseo, Vincenzo Vasi, Alessandro Asso Stefana e Giovannangelo De Gennaro.

 

NOTE DI VINICIO CAPOSSELA

Dicono gli studiosi che se non fosse per l’esperienza del governatorato in Garfagnana, non sapremmo nulla dell’Ariosto uomo, dell’etica e della sua reale visione del mondo. In effetti a leggere le lettere dalla Garfagnana scritte durante l’esercizio del suo ministero, si resta colpiti dalla profonda umanità, dal senso di giustizia e anche dall’impotenza nel tentativo di esercitarla. Personalmente mi ha toccato proprio quella amara consapevolezza dell’impossibilità di agire concretamente sulla realtà. I potenti restano sempre intoccabili alla giustizia, e gli umili, i poveri diavoli da quella stessa giustizia finiscono rovinati e offesi.

E nonostante questo, però non rassegnarsi, cercare di assolvere al meglio il proprio compito, anche se è un compito non desiderato. É una storia che dice molto del rapporto tra intellettuale e potere. Ed è stato importante scoprire che uno dei primi tentativi del giovane Svevo, quando ancora così non si chiamava, è stato scrivere una pièce intitolata “Ariosto governatore”.

Ma dentro il Governatore è sempre il poeta, e laddove le sue parole non abbiano avuto la possibilità di incidere nella realtà, hanno però ben avuto la forza di sovvertirla completamente nella sua opera, che è un manuale del possibile e dell’impossibile. Il suo mondo furioso ci regala la leggerezza, il volo, ci sbatacchia di qua, di là, di su e di giù, in balia delle forze delle passioni e del caso, alla ricerca di un senno perduto che non abita più su questa terra, ma forse solo sulla luna.

Così, grazie all’invito del comune di Castelnuovo, abbiamo organizzato questa due giorni in cui strapazzarci anche noi nella follia ariostesca, non disgiunta però dall’impegno civile, come in fondo questa dura esperienza è stata per il Poeta-Governatore.

Così accanto al mondo ariostesco-cavalleresco che ancora è vivo nell’opera dei Pupi del maestro Cuticchio, c’è la rilettura dell’Ariosto Governatore di Svevo, che se anche solo abbozzato contiene suggestioni di grande attualità, che sono l’oggetto dell’incontro con Corrado Bologna accompagnato dalla voce recitante di Andrea Nicolini. Di Ariosto e Svevo si parlerà anche con Sonia Trovato, autrice della pubblicazione “A chi nel mar per tanta via m’ha scorto – la fortuna di Ariosto nell’Italia contemporanea”.

Nel mondo del poema di Ariosto, ma anche del Boiardo e del Pulci, vivono creature destinate a una estinzione non solo dalla realtà, ma dall’immaginazione, come i Giganti. A queste creature Ermanno Cavazzoni ha dedicato un maraviglioso trattato intitolato “Storia naturale dei Giganti”, e di questo l’autore ci verrà a parlare da par suo. Il concerto serale vedrà ospiti graditissimi la band Staindubatta che mantiene viva e aggiorna la parlata dialettale declinandola in musica rock. E poi c’è il nostro concerto che viaggia tra diversi temi, dall’incantesimo, alle creature fantastiche, dall’ippogrifo ai senni sulla luna, dal regno dei morti alle stelle, dal fantastico alla Folia, declinata in musica. Su tutti due brani inediti che questa esperienza di avvicinamento a un poeta che nella città in cui sono cresciuto, Reggio Emilia, da il nome a qualsiasi cosa, dalle pizzerie, ai teatri, ai cinema a luci rosse, ecco da questa esperienza ho scritto da capo due brani. Uno appunto sull’Ariosto governatore e l’altro sulla comparsa dell’arma da fuoco, così magistralmente descritta nel poema con nome di Archibugio (o ferrobugio). L’arma compare più terribile di ogni altro ordigno fantastico, destinata, questa sì, a incidere in maniera indelebile sul reale, per “ruinar il mondo”. E verrebbe da tornare indietro al tempo della sua prima apparizione in modo da poterla “gittare nel profondo dell’inferno dal quale è venuta”.

PROGRAMMA

Domenica 7 agosto 2022 in Piazzetta Ariosto (Castelnuovo di Garfagnana)

Ore 18.30 lectio di Corrado Bologna su “Ariosto Governatore”, testo teatrale incompiuto di Italo Svevo voce narrante Andrea Nicolini (ingresso libero)

Ore 19.30 Ermanno Cavazzoni “L’Ariosto dalla luna ai monti” (ingresso libero)

Dialogo tra Ermanno Cavazzoni e Vinicio Capossela

Ore 21.30 Mimmo Cuticchio e i suoi pupi con lo spettacolo “La pazzia di Orlando – Ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla luna” (ingresso 5€ + pv)

Lunedì 8 agosto 2022 in Piazzetta Ariosto (Castelnuovo di Garfagnana)

Ore 19.30 “Ariosto, Svevo e altri incontri”

Vinicio Capossela dialoga con Sonia Trovato, insegnante, ricercatrice e autrice de “A chi nel mar per tanta via m’ha scorto – La fortuna di Ariosto nell’Italia contemporanea” (Carocci Editore)

(ingresso libero)

Ore 21.15 proiezione del film “Orlando Furioso/Il Furioso” di Luca Ronconi (ingresso libero)

Lunedì 8 agosto 2022 Fortezza di Mont’Alfonso (Castelnuovo di Garfagnana)

Ore 20.30 Opening-act Staindubatta

Ore 21.15 Concerto Vinicio Capossela

ARIOSTO IN GARFAGNANA

Cinquecento anni fa Ludovico Ariosto arrivava in Garfagnana in qualità di governatore. Poeta della meraviglia e della magia poetica che nell’Orlando furioso aveva già dato corpo alla classicità rinascimentale coniugando la varietà del mondo nell’unità della poesia, Alfonso I d’Este, duca di Ferrara, gli aveva conferito l’ufficio precipuo di ricondurre ad unità anche gli interessi particolari che facevano delle selvagge terre d’Appennino luoghi conflittuali e massimamente inospitali.

Ariosto arrivò in Garfagnana in un periodo assai turbolento per tutta la Penisola, proprio mentre il mito rinascimentale dell’ideale classico dell’armonia e della padronanza umana sul destino andava a frantumarsi nella realtà concretissima delle guerre horrende de Italia (Machiavelli) – così come la Grecia classica aveva precipitato la propria fine nelle guerre del Peloponneso.

Niente più nobili contese cavalleresche, niente più ideali cortesi di onore e fedeltà (se mai fossero realmente mai esistiti), Ariosto trovò in Garfagnana “furti, omicidii, odi, vendette et ire”, una terra divisa dalla “sedizion che ci soggiorna” e popolata di “assassini in gran schiera”. Il mestiere delle armi da fuoco aveva soppiantato la destrezza della spada, l’archibugio la nobile contesa e ormai l’interesse particolare aveva irrimediabilmente dissolto quello collettivo diradando anche il sogno rinascimentale dell’armonia. L’uomo ideale dell’umanesimo lasciava il posto all’uomo reale, ad un medesimo tempo “golpe e lione”, dominato dalla selvatichezza e dalla follia delle proprie illusioni individuali.

Così, nella pratica di governo della Garfagnana, il mondo degli uomini si confermò ad Ariosto come un “rincrescevol labirinto”, un dedalo senza uscita, una prigione in cui ognuno è carceriere di sé stesso e vittima della propria illusione peculiare; un luogo non sconosciuto al poeta, che con la sua magia aveva già evocato nel Furioso col palazzo incantato di Atlante, dove i più valorosi cavalieri d’Oriente e Occidente inseguivano all’infinito ognuno l’immagine del proprio desiderio, trasportati dalla stessa bufera infernale di Dante che travolgeva Paolo e Francesca e le anime incontinenti dei lussuriosi menandole senza rimedio “di qua, di là, di giù, di su”.

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