Tefteri

Il Saggiatore

Tefteri. Il libro dei conti in sospeso. Nuova edizione

Prefazione di Yanis Varoufakis
Postfazione di David Prudhomme

Tefteri di Vinicio Capossela, il libro dei conti in sospeso. Una taverna invisibile dalla strada, una porta modesta a segnalare l’ingresso. Dentro, pochi tavoli, luci basse, fumo. In fondo alla sala una piccola pedana, dove si suona seduti in linea, di fronte agli avventori. Voce, chitarra, buzuki. Stasera si suona rebetiko. Si ascolta mentre si mangia e si beve. È l’eucaristia che si riceve da seduti, senza poter scappare, e la taverna è la sua chiesa. Vinicio Capossela ha percorso le strade della Grecia nell’anno del tracollo finanziario. Ha incontrato quel che resta dei leggendari rebetes nelle taverne di Atene, Salonicco, Creta, catturando visioni, ebbrezze, magie e illusioni su un piccolo taccuino, il suo Tefteri. Il libro dei conti in sospeso, edito da il Saggiatore e riproposto in una nuova edizione.

Tefteri di Vinicio Capossela ci prende per mano e ci conduce un una Grecia inedita, sofferente e fiera, che riscopre il rebetiko come musica della krisis. Nell’immergerci in questo testo si sente la necessità di ascoltare le melodie di cui parla Capossela. È un libro sensoriale che nelle descrizioni così dettagliate delle atmosfere, della musica e dell’etimologia stessa delle parole, può essere completo se accompagnato dalla musica. Una musica dell’assenza, nata dalla rabbia e dalla nostalgia di un popolo, quello greco-turco, che nel 1922 si trovò sradicato e straniero in patria.

«Era l’anno in cui sarebbe dovuto finire il mondo. L’anno in cui si sentì spesso dire: “Non siamo la Grecia”.
Infatti, non siamo la Grecia. Per questo ne abbiamo bisogno.» Una taverna invisibile dalla strada: dentro, pochi tavoli, luci basse, fumo e bicchieri di retsina sempre vuoti. Suoni di risate, confidenze, insulti a mezza bocca.
Poi tutto tace. Una melodia sale nell’attesa come una malattia, sospinta da un martellare di chitarre e buzuki, e una voce si leva infine sopra a tutto: è il rebetiko, il blues dei greci; colonna sonora di una nazione, lato di brace della vita. Seguendo le note di questa musica per ribelli, Vinicio Capossela ha percorso le strade della Grecia nell’anno del tracollo finanziario. Muovendosi tra taverne e vicoli polverosi, da Atene a Salonicco a Creta, Capossela racconta una Grecia inedita, sofferente e fiera, che riscopre il rebetiko come colonna sonora della krisis e che oggi, in un mondo in crisi perenne, lo arricchisce di nuovi significati. “Tefteri” – dalla parola che indica il registro di debiti e crediti che tutti hanno con la vita e la morte – torna in una nuova edizione accresciuta da materiali inediti, tra cui la prefazione di Yanis Varoufakis. Una sinfonia antica di parole e silenzi; un abbraccio monco, in cui ognuno può riconoscere la propria storia.

«Il libro di Vinicio offre due cose: un turbolento viaggio nello straordinario mondo del rebetiko e la rara occasione di apprezzare il fatto che facciamo tutti parte della stessa umanità». 
(dalla prefazione di Yanis Varoufakis) 
«Vinicio ascolta la crisi esprimersi nelle parole del popolo greco, e il rebetiko riaffiora creando ponti tra presente, passato e futuro, sospesi dalla grazia di questa musica». 
(dalla postfazione di David Prudhomme)

DETTAGLI
Casa editrice: Il Saggiatore
Data d’uscita: 2013
Nuova edizione: 2021
Pagine: 208
ISBN: 9788842829522
Genere: Narrativa