Il ballo di San Vito

Chi ha il ballo di San Vito non può stare fermo e si muove per la penisola come un rabdomante senza tregua e senza requia e trova luoghi e assenze, desiderio d’altrove e fuoco immediato della strada e di Essere, sempre in ritardo per qualche cosa, afferra vorace e deraglia.

Sempre inseguito dalla magia, che si nasconde ovunque e a volte ci sorpassa addirittura. Non è una strada questa dove c’è spazio e sufficienza per perdersi. È strada affollata dove si fatica a trovare spazio per il parcheggio, assiepata di vapori e di volti e di cose afferrate nella loro bruciante pienezza, ardore d’amicizia, dove gli amici non sono quelli con cui ricordare, ma quelli con cui fare adesso, stanotte. Le strade sono statali fangose, lamieroni, capannoni luminosi, forni di musica e di luci e locali dove è meglio avere un body guard, dove la birra si ordina piccola che così non si scalda, tra compari dai nervi asciugati che russano come trattori. 

Vinicio Capossela

L’album sarà diverso da quelli che l’hanno preceduto, più oscuro nei suoni e nelle situazioni; partirà da brani come Furore e Zampanò dell’ultimo Camera a sud. Il latino-americano questa volta latiterà per dare spazio a musica più popolare della nostra penisola, tarantolate, chitarre e tamburi, sapori blues ma scuri scuri, urbani e quasi neri. 

Il disco cercherà di tracciare un decalogo dei bassifondi, tratterà di luoghi che non sono immaginari: una Rimini a fine stagione, le piogge torrenziali sulla metropoli milanese (La pioggia di Novembre), Torino (Tanco del Murazzo), strade, molte strade, come quelle della Padania dove la notte se n’è andata / come una fucilata. Luoghi, ma anche personaggi che non faticheremo a riconoscere nei nostri più cari amici (L’accolita dei rancorosi).

Renato Striglia

Copertina e grafiche: Dum Dum Rastafaro

Tracklist

  1. Il ballo di San Vito – 3:22
  2. Morna – 4:54
  3. La notte se n’è andata – 3:45
  4. Le case – 2:12
  5. Il Corvo Torvo – 3:16
  6. Al veglione – 3:11
  7. Body Guard – 4:39
  8. L’affondamento del Cinastic – 2:50
  9. S’Agapò – 0:25
  10. Contrada Chiavicone – 2:30
  11. L’accolita dei rancorosi – 4:18
  12. Pioggia di novembre – 5:12
  13. Tanco del murazzo – 5:11

Musicisti

Vinicio Capossela (pianoforte, piano Rhodes e voce), Alfio Antico (tammorre e sonagli), Luciano Titi (fisarmonica e organo Hammond), Marc Ribot (chitarra), Ares Tavolazzi (contrabbasso), Enrico Lazzarini (contrabbasso), Giancarlo Bianchetti (chitarra), Paolo Caruso (percussioni), Davide Graziano (batteria), Marco Tamburini (tromba), Piero Odorici (sax tenore), Michele Vignali (sax alto), Giampaolo Casati (tromba), Enrico Guerzoni (violoncello), Roberto Rossi (trombone), Ellade Bandini (batteria), Giancarlo Giannini (trombone), Gianfranco Verdini (bassotuba), Rudi Trevisi (clarino), Gianluca “Cato” Senatore (chitarra), Flavio Piscopo (percussioni), Massimo Giuntini (bombarda), Achille Succi (clarinetto basso), Evan Lurie (percussioni), La Crus (intonarumori), Massimo Messaggi (congas).

Pubblicazione: 10 ottobre 1996

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